Per il mese di Maggio le Mamme Viaggiatrici hanno deciso di raccontare la loro città. Mentre mi incuriosisco a pensare a che cosa avranno scritto le “colleghe” del Circolo, tutte molto meno stanziali di me, mi viene in mente una canzoncina che cantavamo alle elementari quando ci facevano approfondire le tradizioni della nostra città.
Evviva la torre di Pisa
che pende
che pende
che mai non va giù!
Chiamata a scrivere sulla mia città, non ho esitazioni su quale sia: Pisa. Ci sono nata. Ci ho partorito mio figlio. E, a parte l’anno dopo la laurea, da sempre vivo a sette chilometri dalla Torre.
Per me a Pisa tutto è normale e a volte non mi rendo perfettamente conto del fatto che ci siano persone, molte persone, che fanno migliaia di chilometri, attraversano oceani e fusi orari per venire a vedere “il Campo dei Miracoli“. Perchè, come ho polemizzato un pò di tempo fa, purtroppo i turisti che vengono a Pisa si limitano a vedere Torre-Duomo-Battistero, senza scoprire cosa c’è oltre.
Sabato passato, approfittando della Aury’s Passion e delle sue degne cugine -risate garantite- che sono venute a trovarmi, mi sono unita al gruppetto per la visita di Pisa con un’amica laureata e specializzata in Storia dell’Arte che è Guida Turistica della Provincia di Pisa: Martina Manfredi.
Ho scoperto e riscoperto un bel pò di curiosità sulla mia città, che mi fa piacere condividere con voi. Perchè la versatilità di una guida turistica sta nell’adattare le proprie conoscenze ed i propri “percorsi standard” a chi ha davanti. Raccontare Pisa ed una pisana DOCG ed a tre romagnole curiose e chiacchierone riuscendo ad appassionarle ed entusiasmarle è un’impresa di cui Martina deve essere fiera.
Le altre città hanno un segno zodiacale? Non saprei cosa rispondere, ma a Pisa siamo originali: festeggiamo il Capodanno il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, sotto il segno dell’ariete. E Buscheto, il geniale architetto che ha progettato la Piazza del Duomo, cioè il Campo dei Miracoli, ha disposto i monumenti come la costellazione dell’ariete. Simbolo di forza. Perchè “Campo dei Miracoli”? Il nome è stato coniato dal Vate, Gabriele D’Annunzio, che guardando la Piazza ha esclamato: “Sembra un Miracolo!“. Un miracolo con gli orti d’intorno, al posto del pratino che c’è adesso. Ecco perchè “campo“. Ma i miracoli non finiscono qui: l’inclinarsi della torre, infatti, “che pende-che pende-che mai non va giù” è anch’essa una sorta di miracolo. E la terra del Campo Santo Vecchio è miracolosa, perchè proveniente dalla Terra Santa: i Pisani, di ritorno dalle crociate, la usavano per zavorrare le loro navi.
Ora come allora i pisani sono un pò religiosi ed un pò miscredenti: se, da una parte, hanno disposto i quattro monumenti della Piazza a croce (Battistero e Cattedrale, che rappresentano la nascita e la vita, rispettivamente ad ovest ed est; Campo Santo ed Ospedale, simboli di morte e malattia, a nord e a sud), dall’altra li hanno posti al di fuori del centro storico, in un’area considerata fertile perchè si trovava tra l’Arno e l’Auser, attuale Serchio. Dio Mio quante cose sono cambiate! E quanti fiumi sono stati deviati!
E le porte del Duomo, non originali perchè andate distrutte durante un incendio, ma in bronzo fuso, opera del Giambologna, sono costellate di figure animali che sono diventate, nel tempo, i portafortuna dei Pisani; al punto che, da qualche anno, una paratia in ferro impedisce di toccarle. Questo perchè, un tempo, si creavano lunghe file di gente, locali e turisti, che “dovevano” toccare le mitiche lucertole. Non vi dico la marea di ragazzi che c’era “a cento giorni dall’esame” (di maturità, n.d.r): toccare le lucertole e fare a zoppetto -non ricordo quante volte- il tratto tra il Duomo ed il Battistero era uno dei riti imprescindibili. Bei tempi…
Le leggende pisane non finiscono qui: attorno all’anno mille abitava a Pisa, in una casa torre nei pressi del fiume Arno, una giovane nobildonna di nome Kinzica. La donzella voleva sposare quello che adesso chiameremo “artista di strada”, un menestrello o cantastorie, come si diceva all’epoca. La famiglia non voleva e la giovane, in una notte trascorsa sulla loggetta della casa natale a “sbollire” le opposizioni dei genitori, vide una nave saracena avvicinarsi alla città -allora l’Arno era navigabile e le navi arrivavano fino in centro. Quella notte, gran parte degli uomini più valorosi di Pisa erano a combattere i saraceni nel sud Italia. La fanciulla uscì di casa, chiamò gente, fece suonare le campane e smosse un tale chiasso che gli invasori si impaurirono e si ritirarono. Così Kinzica divenne un’eroina e potè sposare il suo amato. Con i lineamenti di Kinzica dè Sismondi ed in suo onore è stato modificato un bassorilievo romano che si trova in via San Martino. Dai romani agli etruschi: a noi Pisani questi antenati sono piuttosto sconosciuti: andiamo a “trovarli” a Volterra e non sappiamo di averli anche a Pisa. Oltre al bassorilievo “rimaneggiato” in onore di Kinzica, nel Quartiere di San Martino si trova anche un altro importante reperto etrusco. Sapete come lo chiamiamo noi Pisani? La PERA. Vabè che ha la forma di una pera, ma per tantissimi anni la piazza che lo ospita si è addirittura chiamata “Piazza della Pera”.
Mi fermo qui. Sennò ci prendete per un popolo di pazzi! O di eterni bambini…
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Questo è il post numero 3 del Circolo delle Mamme Viaggiatrici. Chissà cosa avranni raccontato Alessandra tra Milano e Crema, Valentina di Napoli, Monica di Marostica , Silvana di Denver e Melissa di San Francisco.
profpalmy dice
Per partecipare al Circolo delle mamme viaggiatrici, occorre avere un blog esclusivamente di viaggi o basta un blog e… essere mamme viaggiatrici?! Mi piacerebbe partecipare…
silviaceriegi dice
scusa l’iper-mega-bat ritardo nella risposta. l’idea del Circolo è stata lanciata su questa pagina: http://trippando.com/2012/02/14/al-travel-blogger-elevator-da-casa-mia/ un pò di tempo fa. l’idea era di selezionare un gruppetto di 5, poi abbiamo aggiunto la sesta…dai, se ci dai le tue motivazioni…magari aggiungiamo un altro posto al circolo!!
cavoli, ma allora è la mia città! Anch’io sono ariete … 😉
Peccato esserci venuta solo una volta e per meno di un paio d’ore!!!
Davvero un post Silvia, interessantissimo e con tante chicche e curiosità che non tutti sanno sulla “nostra” bellissima Pisa 😉
Beh, il merito è tutto di Martina Manfredi, la guida che mi ha fatto riscoprire la mia città: mitica!!
L’abbiamo visitata due anni fa e, ci è piaciuta moltissimo. Ti assicuro che non ci siamo limitati alla mitica Torre (“che pende che pande e mai non vien giù”… la sappiamo pure in Veneto eh! 😉 ) ma abbiamo camminato camminato camminato e, al fiume ci siamo fermati (anche se la tentazione di passare oltre era forte – e visitare quella chiesetta che s’intravede dal di qua – ma i piedi… eh, quelli mica volevano saperne di continuare!) e per conoscere angoli poco comuni e luoghi di ristoro diversi, ci siamo affidati alla Routard, che trovo sia fatta davvero bene… 🙂 , ma di sicuro la tua amica guida, è stata ancora meglio! 😀
Ciao Silvia, grazie del viaggio virtuale!! Da lucchese, ho condiviso il rito della lucertola a 100 giorni dalla Maturità 🙂
ciao io sono stata a Pisa con i miei bambini lo scorso sabato. devo ancora scrivere il post…lo farò presto….anche io non mi sono limitata alla piazza dei miracoli anche se eravamo partiti proprio per far vedere la torre di Pisa al mio ometto…. abbiamo girovagato nei dintorni e ho scoperto che è piacevolissimo soffermarsi su posti meno famosi ma non per questo meno affascinanti.