Anche oggi non si parla di viaggi. O, almeno, non se ne parla in maniera diretta. Abbiate pazienza. La Befana mi ha portato placche in gola e febbrone e non godo di una gran forma. Ma oggi è il mio compleanno e questo è il mio regalo a me stessa. Si può? Oggi raggiungo quota 35: trentacinque anni. Quelli che, un pò di tempo fa, sarebbero stati “il mezzo del cammin di nostra vita”. Io spererei di essere ad un terzo (o, magari, anche meno!), ma un bilancio me lo concedo lo stesso.
Mi avessero chiesto vent’anni fa come mi sarei immaginata a 35 anni, sicuramente avrei detto “una donna in carriera”. Al marito non ci pensavo, figuriamoci i figli: per me esisteva solo studiare, mi piaceva da matti.
Beh, sulla carriera, stendiamo un velo pietoso. Diciamo che sono contenta di avere studiato cosa ho studiato. Di essermi data dei tempi ed averli rispettati. La teoria del mì marito che si studia per cultura personale… mmm… quella sto cercando di buttarla giù ma ci riesco meglio con i pasticconi di antibiotici con cui combatto in questi giorni. Almeno quelli li divido a metà e uno alla volta li deglutisco.
Vabè, dicevamo… ho questo blog che è nuovo, piccino, bellino, pensato e studiato in ogni dettaglio. Ho quel gran calderone di Trippando, un universo di più di mille articoli che mi regala ogni giorno soddisfazioni enormi, incontri reali e virtuali con persone che mi sembra di conoscere da sempre.
E poi ho loro. I miei coinquilini.
Da quando quello piccino ha iniziato ad andare all’asilo, a settembre scorso, ha acquisito un’indipendenza che prima mi sembrava impossibile. In contemporanea, è passato dal dire “mamma, babba, mommo” a fare pubbliche conferenze senza mai azzittirsi.
Ed io è un pò di tempo che penso: ma se al posto del mì marito e il mì figliolo fossero i miei coinquilini?
Di fatto, lo sono.
Però io sono un pò (solo un pò, via!) la loro colf. Sono quella che riordina (poco), che fa da mangiare (sempre), che prepara i vestiti (non passate dalla filiale CRV di Livorno sui fossi in questi giorni che sono malata, perchè potreste non riconoscere Enrico che si sceglie i vestiti da solo… e se legge questa frase mi pianta il muso una settimana!).
Ma se non toccasse sempre a me la parte del grillo parlante, tipo “Enri, Marco non fa la pupù da 2 giorni, dobbiamo fargli la perettina”? ( cui segue, inevitabile, faccia schifata del consorte e “Gno, peettina, gno!” della creatura).
Ecco, se non toccasse a me la domenica mattina dire “Suvvia, basta guardare Peppa Pigghe nel lettone, ci si alza!”
Eh, allora avrei due coinquilini strepitosi:
- sono belli (quello piccino di più, lo so!)
- sono simpatici, quando ci si mettono
- sono due maschi e come coinquilini sono molto più facili da trattare rispetto alle femmine (diciamo che c’è un ciclo solo di cui tener conto!)
- fanno musica: per Marco è normale mettersi al pianoforte col sù babbo e strimpellare e per me è bellissimo, a volte quasi emozionante, guardarli o anche solo ascoltarli mentre faccio altro
- amano le attività outdoor (ovvero, sono un pò contadini-ruspanti come me)
- sono dormiglioni (quello grande di più, lo so, anche per quello l’ho sposato… ma via, anche quello piccino se gli si accende il televisore per vedere Peppa Pigghe il sabato e la domenica non si alzerebbe mai)
- sono due bei personaggi, nonostante quello piccino faccia il timidone e quello grande finga sempre (quasi) di esser serio
- mi sopportano e mi portano a giro…
Cosa dovrei chiedere di più??
Nulla, assolutamente nulla, magari un piccinissimo tra qualche anno (magari… ma anche, eventualmente, forse). E riuscire ad andare un pò più a giro. Vabè, è un annetto che chiedo di andare a NewYork, ma il consorte tira fuori l’ingegnere che è in lui e mi motiva il perchè dovremo aspettare (ovvero: se andiamo ora paghiamo per 3 ma capiamo solo in 2). Ma va bene così. Va molto bene così.
Non mi sarei mai immaginata con questi due (bei) soggetti accanto. E invece… tutte sognano il principe azzurro sul cavallo bianco. Io… ne ho ben due!
Claudia dice
Ma che coinquilini divertenti e interessanti ti sei trovata, tu! Canatano, suonano, parlano, raccontano, fanno i burberi ma in fondo non lo sono, “piggano” a più non posso… insomma, se non fosse per il lato colf, perfetti!
Psss… suvvia, signori maschietti, ciascuno secondo le proprie capacità…coraggio, non è così difficile dare una mano in casa e far felice la SIlvia!
P.S. di Claudia (capra assoluta e certificata in matematica)… per capire che …. -6=1 c’ho messo mezz’ora…
trippando dice
colpito e affondato: il problema è proprio il lato colf!
Da quel calderone dal nome che evoca pietanze di frattaglie di romanesca memoria, eccomi a ringraziar il creato di aver generato siffatti inquilini dello stesso stabile.
io Marco l’ho conosciuto ancor piccolino collasua mamma el babbo durante il mio viaggio di nozze all’Isola d’Elba, anche se la mamma la conoscevo già in modo virtuale.
Sono prprio 3 belle sagome incastrate l’una all’altra, ed insieme fanno un piccolo grande micro-macrocosmo…
Auguri, capo, e che i prossimi 35 anni (più quelli di recupero, che qualcuno inevitabilmente ce lo regalano anche solo per la mole di rba prodotta in quelli ufficiali…) siano ancor più portatori di felicità e serenità…
grazie Ernestino! grazie…
A me i tuoi coinquilini ispirano simpatia a prima vista, se poi ci metti che quello picoclo dorme (almeno un po’) e che tu riiordini e cucini…che per caso vuoi pure me come coinquilina?;)
Auguri! Dai che NY è vicina! Manca mica tanto che capisca il piccolo!
grazie Fra! ti prendo al volo, purchè tu sia collaborativa… il problema sono gli altri due al seguito… che mi sa che sono un pò simili ai miei! un abbraccio!