Poi ti capita che passeggi per Belgrado. Che dalla Knez Mihailova ti stai dirigendo verso Santa Sofia, la chiesa ortodossa, ancora in costruzione, più grande dei Balcani. Capita che osservi tutto quello che ti passa davanti: sei in una città nuova, enorme; una città di cui hai sentito tanto parlare. Ci sei con un bambino di due anni e mezzo un po’ annoiato da un walking tour con una guida che parlava solo inglese. Ma tu (anzi, voi, perchè il marito è accondiscendente) vuoi vedere. Tu vuoi girare ancora prima di rientrare in hotel (il Best Western Sumadija, che consiglio vivamente!). Vuoi respirare la città, chiacchierare coi passanti. Non è difficile trovare gente con cui chiacchierare a Belgrado. Soprattutto se sentono parlare italiano e vedono un bimbo nel passeggino, le persone ti domandano perché sei lì. A Belgrado vanno parecchi italiani. Ma ci vanno per lavoro. Oppure in cerca di belle donne. Qualche gita organizzata, ma viaggiatori indipendenti no. E tanto meno con bimbi al seguito.
Ed invece Belgrado ha un parco educativo strepitoso. Roba da far invidia alle capitali più all’avanguardia del Nord Europa.
Perchè mentre passeggi col naso all’insù vedi dei grandi cartelli colorati con scritto “Minicity”. Capisci che è qualcosa per bambini (non è proprio banale dedurre la lingua serba, anche se scritta in caratteri latini!) e… “Enri, si va a vedere di cosa si tratta, così facciamo un po’ correre il bimbo?”. In men che non si dica siamo al 4°piano di un grande centro commerciale. Troviamo un desk, spieghiamo che abbiamo un blog di viaggi e un blog dedicato ai viaggi con i bambini e ci fanno entrare senza dover pagare l’ingresso. Uno degli educatori mi accompagna a fare un giro e mi spiega il loro concept, mentre Enrico tiene d’occhio il TopoMarco, che porteremo via dalla pompa di benzina urlante dopo una mezz’ora.
Dunque, Minicity…
Minicity è un’idea geniale: un intero piano di un centro commerciale suddiviso in ambienti legati ai mestieri e alle professioni dove i bambini possono giocare “di ruolo” ed immedesimarsi nel benzinaio, nel muratore, nel panettiere, nel dentista o, perchè no, nel paziente.
Strepitoso. Perché tutto ciò è realizzato senza spendere un dinaro: ogni ambiente ha uno sponsor. Ben evidente, che paga per essere lì.
Riguardo i costi, c’è la possibilità di fare abbonamenti, ma non credo a voi interessi.
Invece, è interessante il fatto che i bimbi piccoli debbano essere accompagnati dai genitori, mentre quelli più grandicelli vengono seguiti dagli educatori.
A Minicity troverete anche un’area bar/self service, post dove cambiare i più piccoli ed una “sala genitori”.
Se vi dico che ci sarei voluta rimanere anch’io tutto il giorno, mi credete, vero?
Se vi ho incuriosito, visitate il sito di Minicity per scoprirne di più!
Lucrezina - Peekaboo Travel Baby dice
Oh finalmente un post che parla di bambini e Belgrado! Andrò a breve a Belgrado (incinta….ma questa è un altra storia!) e con un bimbo di 2 anni e mezzo (quindi l’età del tuo quando siete andati a Belgrado) e questo articolo cade a “pennello”: già non si trava tantissimissimo su Belgrado ma figurati articoli family friendly su Belgrado….
Questo posto mi piace tantissimo e ci voglio andare assolutamente, grazie! Mi sa che però non hai scritto altri articoli su quello che avete fatto vero? Lucrezia
trippando dice
Ciao Lucrezia! Gli altri articoli su Blelgrado li trovi su Trippando, in questa sezione: http://www.trippando.it/category/belgrado/
Quando scriverai i tuoi, voglio leggerli! Buona Serbia!